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Ciao Galeazzi, ora voga nel cielo. Epiche le sue telecronache “a remi”

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Era l’ottobre 1982 e Giampiero Galeazzi aveva 36 anni, il doppio dei miei. Un amico mi procurò il biglietto introvabile per un’esibizione mondiale al Palargento di Napoli: Borg, Vilas, Panatta, McEnroe…
Catino stracolmo e nell’attesa dello spettacolo si riconobbe subito il faccione simpatico di Galeazzi, guardava compiaciuto dal basso quella bolgia affamata di tennis che a Napoli vedeva per la prima volta tanti fuoriclasse della racchetta.

E’ stato uomo di sport e grande tifoso della Lazio, un bravo giornalista che ha raccontato ben sei Olimpiadi, lui giovane campione italiano di canottaggio, è passato alla Storia soprattutto per le telecronache “a remi”, epiche e innovative quelle sui fratelli Abbagnale, la prima proprio nell’82 ai Mondiali in Svizzera. Poi la lunga remata della vita fino al triste addio, a 75 anni per una forma grave di diabete.

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