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Nella trincea dei volontari che difendono Kiev

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Tutti volontari. Lo studente, l’operaio, il padre di famiglia, impugnano un fucile ma vorrebbero essere altrove: Jager a studiare informatica in Germania, Prius georgiano, con la sua famiglia, “italiano” arrivato nel Belpasese da bambino dopo il disastro di Chernobyl e cosi gli altri.

Fanno parte dei militari della guardia territoriale e presidiano le trincee scavate attorno ai boschi di Kiev, sono addestrati da un americano, usano nomi di fantasia e sono molto disincantati sul senso delle armi. “Se i russi ci invadono ancora, come possiamo non difendere la nostra città”.

Jager è giovanissimo e oltre alla sua lingua parla inglese e tedesco, cosa rara tra gli ucraini. Ragazzo determinato e dai modi gentili, anche quando imbraccia un fucile. Lui come gli altri, teme che la guerra non finirà domani e quando gli mostro qualche foto dell’Italia, i suoi occhi viaggiano su una barca vela.

Con lui ho fatto il percorso di una delle tante trincee che circondano la capitale dell’Ucraina, dopo avere spento la rete internet per impedire di riconoscerne la posizione. Mi hanno detto che nessuno in questa guerra, che non sia militare, era mai entrato prima in una trincea, né aveva mai fatto il camminamento, da queste parti poi è arrivato un missile russo destinato altrove ma intercettato e spezzato in due. E’ caduto a poche decine di metri dal loro campo, Jager mi ha portato sul posto, mostrato la voragine e un pezzo del mostro.

L’amico “italiano” mi aveva chiesto di portare prodotti gastronomici dall’Italia, ho chiesto cosi a mia madre di preparare i biscotti, ricetta della nonna marchigiana, ignara mia madre che sarebbero finiti in Ucraina…sulla bocca dei volontari in trincea, con le sfogliate e il vino salentino.

Il comandante del campo ha ricambiato con l’omaggio del suo cappellino militare mentre un altro volontario con garbo mi chiedeva di accettare in ricordo tre colpi di fucile usati. Al cambio ci hanno guadagnato decisamente loro. I colpi di fucile, per la verità, li lascio in Ucraina.
Ferruccio

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