Su Bob Marley è stato detto e scritto tutto. La sua anima pacifica e ribelle sfiora le pieghe infelici del mondo che voleva cambiare, contro il “potere dei bianchi” sui neri e gli oppressi. Guida spirituale per il Terzo Mondo, 500 milioni di africani gli consegnarono idealmente la medaglia della pace delle Nazioni Unite.
Redemption song, scritta mentre il cancro progrediva e proposta da Stramp nella versione di Gino De Nicola, fu il suo malinconico testamento, una preghiera in cui l’artista giamaicano esortava donne e uomini a liberarsi dalla schiavitù della mente e a trovare nella propria coscienza, prima che negli altri, la ragione e la forza di agire contro le ingiustizie.
Le immagini del ghetto dove nacque furono girate in un documentario dell’epoca. Morì l’11 maggio 1981 a 36 anni, divorato lentamente da un melanoma al piede, che per motivi religiosi non volle amputare. Lui che voleva salvare tutti i poveri della terra, non salvò se stesso.