“Mai come oggi l’uomo che vive in Paesi industrializzati sente la mancanza di «natura» e la necessità di luoghi: montagne, pianure, fiumi, laghi, mari dove ritrovare serenità ed equilibrio; al punto che viene da pensare che la violenza, l’angoscia, il malvivere, l’apatia e la solitudine, siano da imputare in buona parte all’ambiente generato dalla nostra civiltà…Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del sole, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati dall’autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore“.
da 𝑈𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖, 𝑏𝑜𝑠𝑐ℎ𝑖 𝑒 𝑎𝑝𝑖, 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑔𝑜𝑛𝑖 𝑆𝑡𝑒𝑟𝑛 pubblicata nel 1980.
Il 1 novembre sarà il centenario della nascita del grande scrittore e alpino
grazie al suo biografo 𝐺𝑖𝑢𝑠𝑒𝑝𝑝𝑒 𝑀𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖𝑛𝑜