Mukachevo, Leopoli, Irpin, Bucha, Borodyanca, Makariv, Brovary, Kiev…attraversare un Paese in guerra è un modo facile e rischioso di avvicinarsi a una tomba. Ma anche il richiamo più forte al senso di pace e riposo, purché non siano ancora eterni. E’ la sensazione che trasmette il sepolcro di E.A.Mario, il grande autore de La leggenda del Piave che cento anni prima documentava anche da giornalista le tragedie del suo tempo, i caduti della Grande Guerra, Caporetto, Trento e Trieste, l’emigrazione.
L’amicizia recente, ma antica, con Luca Napolano, artista impegnato a tener vivo il ricordo del grande autore scomparso il 24 giugno 1961, suggerisce mai come in questo passaggio storico di valorizzare una sua iniziativa originale. “Chi non osa vive parzialmente”, ricorda la voce narrante di Eliana Schiano. E Luca, col mandolino di Lino Perrella e la chitarra di Paolo Cuccaro è sbucato dentro al cimitero degli illustri di Napoli e ha liberato il canto eterno della musica.
(Ferruccio)
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