Don Luigi Merola a Palermo nel giorno della memoria
Nel giorno della memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo,Vito Schifani, don Luigi Merola mi ha inviato la sua testimonianza davanti agli studenti radunati in Sicilia da tutta Italia, nel campo di Monreale.
Missionario generoso e insegnante senza fronzoli, già scomodo a Forcella nel cuore di Napoli, il parroco a Palermo ha tuonato contro l’ipocrisia della scuola e il malcostume della televisione.
Serve pensare con la propria testa, per farlo ci vuole personalità e la personalità ha bisogno della buona educazione. Pensiero da condividere, in fondo due nuove generazioni di bambini basterebbero a sotterrare la cultura mafiosa e a cambiare il mondo.
Per combattere il cancro criminale e l’arroganza della società bisogna, dice Luigi, “rompere le scatole”, o come ricordava Giovanni Falcone, tenere sempre accesa una luce.