Alle 22.45 di sabato Nicolai mi ha inviato queste immagini da Kiev al buio e con la rete internet debole. I bombardamenti russi con i droni iraniani sugli impianti energetici costringono la città a fare a meno di luce e gas per buona parte della giornata e per tutta la notte molti quartieri sono oscurati. In Ucraina quasi due milioni di persone sono senza corrente elettrica.
Le immagini sono state diffuse dalla tv di Stato tre settimane fa e documentano il tiro a bersaglio di un gruppo di soldati russi contro le auto sulla strada che collega Gostomel e Bucha, sobborghi a nord ovest di Kiev invasi dai carri armati di Putin e poi liberati.
Ho riconosciuto quelle strade, tutte molto simili, che ho attraversato con Nicolai a giugno quando abbiamo fatto i blitz a Bucha, Irpin, Borodjanka, la fitta boscaglia, qualche costruzione qua e là e piccole aree di servizio. Per entrare a Kiev da Gostomel si passa per Bucha dove c’è un unico ponte per le auto, che gli ucraini fecero saltare per impedire l’avanzata dell’esercito russo: è il ponte dove sono stato il 12 giugno.
A Gostomel c’è l’aeroporto che i russi hanno occupato all’inizio della guerra e dove con tutta probabilità l’hanno persa. L’aeroporto doveva essere una testa di ponte strategica per sbarcare truppe e armi in direzione del palazzo governativo di Kiev per rimuovere Zelensky, ma la resistenza ucraina l’ha trasformato in un cimitero.
La donna sopravvissuta che parla nel video, stava attraversando con la sua auto quel tratto per verificare se il ponte di Bucha era percorribile e tornare a prendere la figlia per metterla in salvo. Ha visto le auto colpite, i corpi e si è fermata, bersagliata è riuscita a fuggire nel bosco.
Le immagini sono del primo mese di guerra, quando il panico e la disperazione ha spinto molti civili a tentare con mezzi propri la fuga dalle zone controllate dai russi. Alcuni hanno incontrato la morte più infame, uccisi a sangue freddo. (Ferruccio)
1 Commenti
Grazie a Nicolai e ai tuoi articoli. Non dimentichiamoci anche di questa guerra