Mauro Giancaspro era il seme buono del giardino del mondo. Un anno fa son tornato a casa sua e ho capito che non fumava più dalla luce magica che si respirava, tra un disco di Tchaikovsky e un canto di Leopardi. Abbiamo ricordato i tempi del primato della carta stampata su cui finivano le belle notizie che mi dava e realizzato un video, racconti brevi a partire dalla sua amicizia con Umberto Eco, nata quando era direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli. Ho conservato tutto.
Giancaspro si esprimeva alla velocità della sua immaginazione pari solo a quella del suono e per rendere giustizia al suo racconto, ci siamo ripromessi di perfezionare l’opera. Un desiderio spezzato. Il 21 febbraio scorso l’ho sentito contento “faccio un piccolo intervento medico e ti aspetto a casa”, ci siamo salutati sul ricordo di Keith Emerson e il tragico addio alla vita del grande tastierista inglese. Non l’ho più rivisto, se ne è andato la notte del 18 aprile, cosi all’improvviso.
Avrebbe compiuto 74 anni il 25 giugno, era sposato da 40 con Vittoria, il libro della sua vita. Non ha avuto figli ma trattava romanzi e manoscritti come un padre, protettivo e generoso. “Sai le biblioteche aperte sono visibilmente incinte, perché il libro aperto è materia fecondata e il libro chiuso è materia da fecondare” mi disse con amaro riferimento all’indice dei libri proibiti dalla Chiesa, “tolto solo nel 1966 da Paolo VI!”
Era un bibliofilo particolare, neanche lontano parente del bibliomane avido. Quando l’antica biblioteca dei Girolamini di Napoli, una delle prime in Europa a essere aperte al pubblico 400 anni fa, fu sequestrata dalla procura per i volumi trafugati dal direttore, la custodia straordinaria di quel tesoro fu affidata proprio a lui.
Mauro Giancaspro ha scritto libri ironici, profondi e mai pesanti, d’accordo con Erri De Luca asseriva che “lo scrittore è ospite del lettore e come tutti gli ospiti deve essere breve”.
Il libro Cuore e Gian Burrasca, Hemingway, Steinbeck e Sepulveda i suoi tesori preferiti ma su tutti l’amatissimo Anatole France e La rivolta degli angeli, che ora leggono insieme a lui.
1 Commenti
Ero giornalista a Napoli da pochissimo e grazie ai magnifici globi terrestri antichi che teneva come sculture nelle sale della Biblioteca Nazionale, l’allora direttore Mauro Gaiancaspro mi fece fare un pezzo bellissimo e un figurone col.giornale in cui scrivevo.
Il video , le sue parole e la sua tesrimojoanza, che sa di cultura,quella con la C maiuscola sono bellissimi.
Che riposi per sempre circondato dai suoi fedeli libri.