Mentre il calciatore è a terra esanime dopo essere stramazzato all’improvviso al minuto 43 della partita Danimarca-Finlandia, i suoi compagni circondano e proteggono il suo dramma dagli occhi famelici di social e media, impediscono di vedere gli istanti terribili, chiudono la prospettiva dell’audience in agguato su ogni tragedia, mentre la disperazione corre insieme ai tentativi dei medici di rianimarlo. Una lezione di civile solidarietà nell’età dei social e delle telecamere che sbirciano ovunque e spesso rispettano poco il prossimo. Per una volta non c’è del marcio in Danimarca e viva Eriksen.