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Il mio viaggio in Ucraina al giorno 9. E nell’orrore l’uomo incontrò il cane

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Oggi ho compreso meglio che cosa è stata l’invasione russa in Ucraina. I militari di Putin entrati dalla Bielorussia e da nord est per tentare di chiudere in una tenaglia la capitale, sono arrivati a 10 km da Kiev percorrendo le strade infinite di una megalopoli. Le ho attraversate quasi tutte, in ogni direzione e ho capito la follia e il massacro di migliaia di ragazzi, russi e ucraini.

Con Nicolai questa mattina siamo andati a cercare benzina, abbiamo deciso di girare sempre con la sua auto con targa ucraina in posti più lontani e un po’ più a rischio, in città oggi ho preso la mia per la prima volta da quando sono arrivato a Kiev. Ma trovare diesel e benzina qui a volte è impossibile e io voglio tornare a casa.

Allora ci siamo dovuti spingere oltre, sulla strada per Cernihiv dove i russi erano arrivati alle porte di Kiev e alla vista di un’auto straniera le possibilità che militari e polizia ti fermino sono il 99 per cento. Cosi è stato, due controlli. Nel primo un soldato giovane e garbato ha chiesto a Nicolai se fossi un giornalista e ci ha lasciati andare, nel secondo un omone un po’ fanatico con un kalashnikov a tracolla prima di congedarmi mi ha invitato a dire Slava Ucraina e si è fatto una risata stonata.

Non può essere certo questo militare grossolano il protagonista del mio racconto ma un tenerissimo cane incontrato tra le macerie. C’è sempre stata amicizia immediata con i cani, lo scrittore Konrad Lorenz nel suo libro E l’uomo incontrò il cane (1950) riuscì a far comprendere come queste creature abbiano coscienza e sentimenti. La fortuna (o la provvidenza) ha voluto che poco prima avessi comprato pane e biscotti all’arancia. Erano per il mio amico Peter, lo ricorderò così.
Ferruccio

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1 Commenti

Tiziana 18 Giugno 2022 - 00:59

L’umanità di un cane, la disumanita’ dell’uomo. La diffidenza dell’animale a fidarsi dell’essere umano, capace di creare orrore, devastazione e morte. La gratitudine di 4 zampe per un biscotto, nel segno di un’amicizia tra cane e padrone, legati da sempre oltre l’orrore di una guerra, senza senso.

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