A parte i film, la tv “era” per me da tempo l’informazione di Giorgio Zanchini, Andrea Purgatori, Maurizio Mannoni e poco altro. Il doloroso imperfetto del ricordo abbraccia un giornalista raro in tempi di malinconico declino dei media, ma Purgatori era anche una compagnia, di sera e senza rumore, maglia girocollo, lo sguardo rugoso e intelligente, lo stile chiaro con cui spiegava i fatti.
“Atlantide” su La7 mi ha ricordato “La notte della Repubblica” di Sergio Zavoli sulla Rai, di cui vidi tutte le puntate con mia madre dalla prima del 12 dicembre 1989 sulla strage di piazza Fontana, Atlantide è stata una delle più interessanti pagine di storia e giornalismo dagli anni ’70, i crimini di Hitler e Stalin, i delitti Moro e Pecorelli, la banda della Magliana, la cortina di ferro e il muro di Berlino, la battaglia di Cassino.
La scomparsa del giornalista romano è ingiusta per chi ama la ricerca della verità, anche per i familiari delle 81 vittime della strage di Ustica, 12 bambini, che grazie al suo coraggio ne hanno riavuto un brandello. Pasquale Diodato siciliano, perse la moglie, tre figli e la cognata, 42 corpi non sono mai stati ritrovati.
Purgatori scrisse e sceneggiò varie opere tra cui il film “Il muro di gomma” ispirato alla sua inchiesta sul DC9 di cui proponiamo una sequenza, anche in ricordo dell’attore e regista Corso Salani, nel ruolo del reporter del Corriere della Sera (Purgatori) che sbatte la testa sui depistaggi di Stato. Salani passeggiava con la moglie sul lungomare di Ostia la sera del 16 giugno 2010 quando un malore se lo portò via a 48 anni.
“Lui adesso vive ad Atlantide” cantava Francesco De Gregori, che per il film compose una struggente colonna sonora.