L’ultima protesta risale al 1994, Fidel Castro regnava sovrano ma la rivolta toccò solo L’ Avana e durò poco. Circa 35 mila ribelli riuscirono a traghettarsi negli Stati Uniti a bordo di zattere. I focolai di questi giorni sono segnalati in 25 località diverse, come i video delle manifestazioni di piazza. Certo su Cuba occorre molta cautela, la Baia dei Porci insegna. E saper riconoscere la bontà delle fonti è il passaporto di accesso a uno straccio di verità nella storica guerra di informazione tra comunisti e controrivoluzionari, castristi e esuli.
Per chi non vive sull’isola caraibica le notizie di sostanza filtrano da testimoni o report, uno di questi cita il 𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘸𝘦𝘣 𝘐𝘯𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘢 𝘔𝘪𝘢𝘮𝘪 e racconta di centinaia di arresti e alcune immagini circolate sui social che mostrano auto della polizia ribaltate. 𝑇ℎ𝑒 𝐺𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎𝑛, il più indipendente dei giornali inglesi e vicino ai laburisti, pubblica oggi un’immagine con tre auto della polizia rovesciate e racconta delle più grande protesta di massa mai vista sull’isola negli ultimi trent’anni. Bersaglio degli slogan “𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑎, 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑒 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀” è il presidente della Repubblica Miguel Díaz-Canel e la dittatura comunista, in realtà l’isola è stretta in una tenaglia tra le sanzioni Usa e i riflessi della pandemia.
Da 30 anni Cuba paga il crollo dell’Unione Sovietica che da 𝐹𝑖𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑎𝑠𝑡𝑟𝑜 comprava zucchero di canna a prezzi superiori a quelli di mercato e assicurava al Paese amico cospicui prestiti. Quando con Obama gli Usa allentarono le dure restrizioni imposte per 55 anni, i voli giornalieri tra i due Paesi portavano dollari e ossigeno alla popolazione, il denaro era trasferito attraverso canali informali ma anche da agenzie private e assicurava reddito ai cubani e ai loro congiunti negli Stati Uniti.
Trump ha stroncato il tentativo di distensione boicottando il turismo sull’isola, bloccando i voli e limitando dunque il flusso di capitali in entrata e in uscita.
Tra i Paesi poveri Cuba resta un’avanguardia in molti campi, ha il più alto tasso di alfabetizzazione del mondo e anche contro il Covid ha dimostrato di essere l’unico tra le realtà dell’America Latina in grado di farsi il vaccino in casa, anzi due e con nomi simbolici che nutrono l’orgoglio e la dignità popolare: Soberana che significa “sovrana” e Abdala dal titolo di un poema patriottico. Ma la somministrazione è in ritardo su una popolazione di 11 milioni e i contagi toccano cifre record, ieri Cuba ne ha registrati quasi 7 mila con 47 morti, in un solo giorno.
Ecco il video sulle proteste pubblicato da The Guardian