“La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita”.
Mario Rigoni Stern, alpino e narratore tra i più sensibili, reduce dalla tragica invasione nazifascista dell’Unione Sovietica, raccontata in libri toccanti come Il sergente nella neve, nacque il 1 novembre 1921.
Ci avvicineremo al centenario della nascita con alcuni passi dell’eredità lasciata dalla sua coscienza civile, altissima.
grazie a Giuseppe Mendicino
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