La prima cosa che mi ha detto, in italiano stentato, “no foto per favore”. Che aveva fame, si capiva. Quando l’ho visto sbucare dalla discesa del paese di montagna con il bastone di legno a croce, ho immaginato in un baleno la sua figura su Stramp. Cristoforo il suo nome, è partito lo scorso anno a piedi dalla Polonia. Si è avvicinato per dirmi che il pellegrino per regola non dovrebbe farsi riprendere lungo il cammino, che in America gli è capitato di essere poi riconosciuto per strada.
In pochi minuti ci siamo scambiati semplici e essenziali parole, i suoi cammini di Santiago, il mio cammino inglese per condividere un buon compromesso e il pensiero che tutto si può dire e fare nella vita se c’è sincerità, virtù che anche per il reporter segna la differenza tra la buona e la cattiva informazione. Cosi ho evitato primi piani e Cristoforo ha accettato di affidarmi il racconto un po’ misterioso del suo passaggio a San Donato Val di Comino, paesino del Lazio che annuncia il parco nazionale d’Abruzzo.
Diretto da Padre Pio a San Giovanni Rotondo, poi in Sicilia, poi chissà dove. E’ in cammino da vent’anni e quando gli ho chiesto perché, non ci ha pensato un secondo: “Fa bene allo spirito”. Dopo aver divorato il panino, rigorosamente senza carne, ha ripreso il sentiero di montagna per Forca d’Acero e Opi. Si è voltato indietro e mi ha salutato in italiano, stavolta pulito: “Che Dio ti benedica”.
(Ferruccio)
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Tenero ed emozionante! Si respira aria pura.