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Putiniano, estremista di destra: è il nuovo presidente della Camera

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Veronese, sposato, 42 anni, tre lauree, leghista, estremista di destra e cattolico integralista, tifoso del Verona e di Donald Trump, Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera. Si circonda spesso di santi e madonne (più o meno come Salvini) e cosi il 25 aprile trova giusto festeggiare non la Liberazione ma San Marco.

Legato ai movimenti globali antiabortisti, antifemministi e anti-LGBT, ha appoggiato le leggi sulla legittima difesa e contro lo ius soli. Nel 2016 salutò in video il congresso di Alba Dorata, partito neonazista greco. Sostenitore della famiglia tradizionale, concepisce solo le unioni tra un uomo e una donna.

Sostenitore di Vladimir Putin, entrambi omofobi, fino a smussare i toni dopo l’invasione dell’Ucraina. Ha sostenuto l’invasione della Crimea, mai riconosciuta da nessun organismo internazionale, per questo fu chiamato tra gli osservatori al referendum, più o meno la stessa farsa del recente referendum indetto da Putin sui territori occupati in Ucraina dal 24 febbraio.
Prima di essere eletto, questa mattina fuori a Montecitorio era stato accolto da uno striscione esposto da alcuni deputati dell’opposizione. “No a un presidente omofobo e pro-Putin”.

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