Il momento più toccante è anche magico, quando i cani entrano nella stanza d’ospedale, percepiscono la sofferenza e allungano la zampa. E agli occhi dei bambini diventano eroi.
Si fa presto a dire amici fedeli, questi cani benedetti sono addestrati ma di base hanno l’istinto generoso e altruista. E con i piccoli si danno anche appuntamento leale, come se gli dicessero “guarda che poi ti aspettiamo vicino al mare”, il bambino ci crede e quando è portato nel luogo promesso, i quattro zampe sono li, sulla spiaggia a accoglierlo. Idroscalo, Marina di Massa in Toscana, Genova Voltri, per esempio.
“Un bambino in ospedale, se gli porti il cane si illumina”, Ferruccio Pilenga lo sa dal 3 dicembre 2015, quando per la prima volta scopri l’umanità che circondava la sua nuova missione. Invitato con il suo terranova Reef dal primario Ida Salvo della terapia intensiva dell’ospedale Buzzi di Milano, era convinto di esser ricevuto nello studio, si ritrovò invece col suo cane proprio nel reparto intensivo, dove erano ricoverati sette bimbi sfortunati.
Ferruccio è a capo della Scuola italiana cani salvataggio e da quando è entrato in un ospedale con Reef, ci è tornato con altri cani, grazie a un rapporto solidale con l’istituto Buzzi e la Fondazione De Marchi. Bambini malati nei reparti di pronto soccorso, pediatria, ortopedia e talvolta terapia intensiva per i casi più gravi, ma anche anziani nelle case di riposo come la Fondazione Castellini e la residenza Borromeo.
Commoventi le visite dei cani ai piccoli tetraplegici che il gruppo Pilenga segue a casa e nelle strutture, associazioni con nomi simbolici come “Il sogno di Eleonora”, una bambina paralizzata di Milano, o “Seconda navigazione” ispirato all’immagine metaforica con cui Platone descriveva la fase successiva alla prima navigazione, quando calano i venti e il marinaio è costretto a remare.
“Facciamo tutto questo per regalare un po’ di luce a chi è più sfortunato, più debole – sottolinea Ferruccio Pilenga-, non vogliamo nemmeno i rimborsi spese e per noi è giusto cosi”.
Ogni volta che i cani entrano in quelle stanze è un momento magico. Il vecchio torna bambino e il bambino vorrebbe restarci, per sempre come Peter Pan.