C’erano quasi 40 gradi all’ombra l’altra mattina sulla spiaggia di Palinuro quando dall’afa mi è sbucato davanti un ragazzo senza una gamba per chiedere un’elemosina. L’ombrellone e due lettini costavano da 30 a 15 euro, prima e terza fila, mi son guardato attorno e non ho visto nessuno allungargli una mano.
Poco prima ho visto passare Mustafa, lui non ha chiesto niente, sono andato io da lui a chiedere, 51 anni il 1 gennaio, 23 spesi su e giù per la spiaggia, venti chili di vestiti sulle spalle, un letto a Centola, la famiglia laggiù in Africa.
In cambio di una bella colazione mi ha regalato il sorriso, gentile come il sole di ottobre, sotto il cappellino galantuomo. Non so come non gli venga un coccolone e sbatta a terra con il terribile Caronte di questi giorni. Mustafa, che si dovrebbe aiutare a casa sua, che ci ruba il lavoro, quel sorriso cosi simpatico a chi lo avrà rubato.
Poco dopo è passato un altro ambulante, salvagenti e secchielli per bambini, anche lui marocchino, anche lui Mustafa. Scuro, triste, nessun sorriso, la merce trascinata sulle ruote incerte di un carretto, che affondava nel bagnasciuga di una spiaggia italiana.
Il 25 luglio 1973 Cat Stevens pubblicava “Foreigner”, il 25 luglio 2023, 50 anni dopo l’autore di “Father and son” sul suo profilo scrive: “Dite a uno straniero che è straniero, lui ti dirà: “Sei uno straniero!”. Qui siamo tutti stranieri”.